Dal 3 gennaio 2013 è in vigore il Conto Termico (dal 9 gennaio sul portale GSE è attiva la sezione dedicata), creato per incentivare gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edilizia e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il principio fondamentale su cui si basa questo incentivo, lo voglio ribadire ancora, è che un buon prodotto, ben installato che consumi un combustibile di qualità e sia sottoposto alla giusta manutenzione consente di mantenere le prestazioni nel tempo e quindi garantire il risparmio promesso nelrispetto dell’ambiente.
Dal punto di vista pratico, il Conto Termico offre a tutti gli utenti con vecchi impianti la possibilità di installare un nuovo prodotto che, grazie agli incentivi (il costo di acquisto si riduce in modo importante), allamaggiore efficienza (si riducono i consumi) e alle emissioni di polveri estremamente ridotte (rispetto dell’ambiente) non costerà quasi nulla e garantirà un risparmio costante nel tempo.
Dei 900 mln di euro stanziati dal Governo, 700 mln sono riservati al finanziamento degli interventi realizzati da parte dei soggetti privati.
Per soggetti privati si intendono: persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.
Sono incentivabili, con tempi di liquidazione pari a 2 anni, tutti gli interventi che prevedano la sostituzione, con generatori di calore alimentati da biomassa, di generatori di calore a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio:
- per la climatizzazione invernale,
- per il riscaldamento delle serre esistenti,
- per il riscaldamento dei fabbricati rurali esistenti.
Non tutti i prodotti attualmente in commercio sono finanziabili con il Conto Termico: nel prossimo articolo vedremo nel dettaglio quali sono le caratteristiche tecniche e le certificazioni che deve avere una stufa a pellet o legna, un caminetto o una caldaia a pellet per poter rientrare tra i prodotti incentivabili.
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